DIVIETO DI FUMO:
Il fumo di tabacco è una delle più importanti causa di morte prematura nei paesi sviluppati e rappresenta, quindi, uno dei più gravi problemi di sanità pubblica a livello mondiale. Per questo motivo, nel nostro paese, la promozione di stili di vita salutari e la prevenzione dei gravi danni alla salute derivanti dall'esposizione attiva e passiva al fumo di tabacco, costituiscono un'obiettivo prioritario della politica sanitaria.
Vale per tutti i locali pubblici, fatta eccezione per locali privati non aperti al pubblico e per i locali pubblici espressamente riservati ai fumatori.
E' prevista, pertanto, l'estensione dell'applicabilità del divieto a tutti i locali strutturalmente pubblici ma comunque aperti al pubblico (quindi anche uffici legali, studi medici ecc.). Tutti gli esercizi pubblici e i luoghi di lavoro sono, per la prima volta, costretti a rivoluzionare fisicamente il locale, al fine di allestire spazi opportunamente riservati ai fumatori e delimitati da pareti.Nei ristoranti la superficie riservata ai fumatori dovrà essere inferiore alla metà della superficie complessiva aperta al pubblico. Ventidue litri d'aria pulita al secondo per ogni persona, e l'indice di affollamento non potrà superare il tetto di 0.7 individui per metro quadro. L'aria proveniente dai locali per fumatori non è riciclabile, ma deve essere espulsa all'esterno, attraverso apparecchiature idoneee.Sarà competenza delle Regioni e del Governo stabilire come condurre gli accertamenti della rispettabilità della legge. Ogni regione dovrà quindi individuare dei responsabili del controllo, dei veri e propri sceriffi anti-fumo, autorizzati a multare i trasgressori.Appositi cartelli luminosi dovranno indicare gli spazi per i fumatori, con su la scritta «Area per fumatori». E sempre un insegna luminosa dovrà indicare l'eventuale divieto di fumo in caso di guasto all'impianto di ventilazione. Nei locali per non fumatori, invece, basterà il semplice cartello «Vietato fumare», con il riepilogo delle sanzioni per i trasgressori. Sanzioni: da 25,00 a 50,00 € per chi è sorpreso a fumare in una zona in cui vige il divieto. Da 50,00 a 100,00 € per chi fuma dove è vietato accanto a donne incinte o bambini. Da 200,00 a 2000,00 per i proprietari dei locali che non rispettano la nuova normativa. Secondo le novità introdotte con la Legge Finanziaria 2005, la sanzione massima arriverà fino a 3.300 euro per i gestori di locali e fino a 550 euro per i fumatori.La legge del 2003 è stata rivisitata prevedendo sanzioni per chi fuma in determinati locali e su mezzi di trasporto pubblico, dai 25 a 250 euro. La cifra può anche raddoppiare se la violazione viene commessa in presenza di una donna in stato di gravidanza o di lattanti e bambini fino a dodici anni. I ritocchi previsti dalla manovra porteranno le multe da 27,5 euro a 275 euro.
Le sanzioni per chi fumerà in presenza di bambini o donne incinte, arriveranno fino a 550 euro. Per i gestori di locali si passa dai 200 euro ai 220 euro nel caso in cui venga inflitta la pena minore. Ma la multa potrà giungere fino a 2.200 euro, contro i 2.000 euro stabiliti in precedenza.
La legge del 2003 stabilisce inoltre che le sanzioni possono aumentare della metà nel caso in cui «gli impianti di condizionamento non siano funzionanti o non siano condotti in maniera idonea o non siano perfettamente efficienti».
Quindi, con l'incremento del 10% si arriva a 3.300 euro.
Attualmente, con le successive modifiche e integrazioni, alla data del 2009 le sanzioni sono da euro 27,50 a euro 275,00 per i fumatori ( sanzione che si raddoppia nel caso di presenza di donna in gravidanza o lattanti o bambini di età infariore o uguale a 12 anni.Per chi non ottempera alle disposizioni della legge la sanzione è da euro 220,00 a euro 2.200,00.
L'obbligazione di pagare le somme previste, non sono trasmettibili agli eredi.
Il pagamento delle sanzioni amministrative, nel caso specifico di infrazione al divieto di fumare inflitte da organi statali, è effettuato:
- in banca o presso gli uffici postali, mediante il modello F23, con l’indicazione del codice tributo 131 T, e indicando la causale del versamento “ infrazione al divieto di fumo” ed il codice ufficio;
- direttamente presso la Tesoreria provinciale competente per territorio o presso gli uffici postali tramite bollettino postale intestato alla Tesoreria Provinciale competente per territorio, indicando la causale di versamento “ infrazione al divieto di fumo”.
Il pagamento delle sanzioni amministrative nel caso di infrazione al divieto di fumo inflitte da organi non statali è effettuato con modalità disciplinate da singole normative regionali. Nel caso di contestazione effettuata da organi statali, potrà essere effettuato ricorso entro 30 gg dalla contestazione o notificazione, ai sensi dell’art. 18 della legge 689/81 al prefetto che si individua quale organo preposto a ricevere il rapporto. Nel caso contrario il ricorso verrà inviato all’Autorità individuata dalle disposizioni regionali. Lo staff di Sapori Regionali